Pensioni 2025: uno sguardo alla Manovra

Si va verso la conferma delle misure della scorsa manovra, con qualche novità.

Il prossimo anno, diversamente da quanto ci si aspettava, non porterà con sè grandi cambiamenti dal punto di vista previdenziale; obiettivo primario che viene fuori dallo schema di disegno di legge di Bilancio 2025, approvato lo scorso 15 Ottobre dal Consiglio dei Ministri, tende principalmente all'equilibrio di conti pubblici.

Lo schema prevede innanzitutto la conferma degli interventi di flessibilità previsti dalla scorsa Legge di Bilancio, Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.

  • Quota 103, introdotta dalla legge di bilancio 2023 L. 197/2022, permette ai lavoratori di conseguire il diritto alla pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi; l’importo non può superare quattro volte l’importo del trattamento minimo e non può essere cumulato con redditi da lavoro autonomo occasionale superiori a 5 mila euro.
  • Opzione donna consentirà alle lavoratrici un pensionamento anticipato, ma solo a fronte di 35 anni di contributi e 61 anni di età (ridotti di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni).
  • Ape sociale è invece un anticipo pensionistico che può essere ottenuto, una volta raggiunti i 63 anni e cinque mesi di età, dai lavoratori che si trovano in una situazione di svantaggio: disoccupati, caregiver, persone con invalidità almeno del 74% e con almeno 30 anni di contributi, o impiegati in attività usuranti con almeno 36 anni di contributi.

Nonostante da parte dell’UE vi è la forte tendenza a frenare il più possibile le uscite pensionistiche anticipate, una conferma di queste misure non appariva scontata.

LE NOVITA’

  • PREVIDENZA INTEGRATIVA: Introduzione del meccanismo del “silenzio assenso” nel caso in cui il lavoratore non abbia espresso il suo più totale dissenso in maniera manifesta riguardo al versamento del Tfr  nel fondo pensione previsto nel C.c.n.l. di riferimento;
  • RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI: In attesa di ulteriori dettagli, lo schema prevede una rivalutazione delle pensioni per renderle conformi all’inflazione,  causa di un’importante riduzione del potere d’acquisto soprattutto all’interno di questo contesto europeo caratterizzato dall’instabilità geopolitica.
  • PERMANENZA AL LAVORO: Introduzione di un incentivo alla permanenza a lavoro volontaria attraverso “un incentivo significativo sul fronte fiscale”  come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella conferenza stampa di presentazione delle misure. Il Ministero ha anticipato che saranno “potenziate” le misure “destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro”.
  • Confermato, infine, il BONUS MARONI in busta paga, riservato a coloro che raggiungono i requisiti per l’accesso a Quota 103, ma scelgono di ritardare il pensionamento.

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COMUNICATO STAMPA

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